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A Pianosa la natura e la storia si fondono regalando al visitatore paesaggi ed emozioni molto forti.

L’isola di Pianosa, che deve il suo nome alla conformazione del territorio particolarmente piatta, fu sede già dal 1800 di una Colonia Agricola Penale e dal 1986 del carcere di massima sicurezza. Più di duecento anni di carcere hanno regalato all’Isola una natura incontaminata. Dal 1996 l’isola è tornata libera e oggi è possibile visitarla per scoprirne la sua storia antica e moderna e per conoscere i suoi ecosistemi unici, a terra e a mare, attraverso percorsi guidati di trekking, mountain bike e snorkeling.

Si parte dal porto di Marina di Campo e si raggiunge l’isola in meno di un’ora, approdando nel suo porticciolo di stile veneziano molto suggestivo. La peschiera di epoca romana, la Villa di Agrippa e le catacombe più grandi a nord di Roma sono i primi appuntamenti ai quali non si può mancare per capire l’importanza che l’isola piatta ha avuto nella storia antica. L’organizzazione quotidiana della vita per chi viveva e lavorava sull’isola è raccontata dal paese semiabbandonato dove troviamo gli edifici abbandonati delle poste, della scuola e la bellissima Villa dell’Agronomo, figura centrale della vecchia Colonia Agricola. La trasformazione in carcere è testimoniata dall’enorme muro in cemento armato che divide in due l’isola, voluto dal generale Dalla Chiesa negli anni ’70: entrando dal cancello dell’ex zona carceraria si scoprono tutte le strutture usate negli anni della storia penale, dalla colonia agricola al carcere di massima sicurezza. L’isola è una piattaforma di calcare ricca d’acqua, le sue calette con il mare trasparente sono una riserva di biodiversità per tutto l’arcipelago.