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L’Orto dei Semplici, la magia delle piante

Facile passeggiata all’interno dell’Orto dei Semplici, custode delle piante spontanee dell’Arcipelago Toscano, per riconoscere le piante tipiche della macchia mediterranea e scoprirne insieme usi e leggende fra verità scientifiche e mitologia.

Il giardino dei Semplici è un luogo magico e suggestivo legato a doppio filo con l’eremo di Santa Caterina. La natura e la spiritualità trovano in quello lembo di terra elbana orientale una sintesi perfetta. Si trova sulle pendici di Monte Serra, a pochi chilometri da Rio nell’Elba e ci si arriva da un sentiero di pietra circondati da un filare di cipressi e un corridoio di macchia mediterraneo.

L’orto dei Semplici è un mosaico di piccole aree divise da pietra, tufo e legno. Dieci piccoli spazi che ospitano piante, storie e leggende. C’è la macchia mediterranea,  il pergolato, la flora delle dune marine, le piante sacre delle civiltà antiche, le piante degli antichi giardini elbani, il labirinto, l’anfiteatro, il giardino delle farfalle, il frutteto e il campo grande.

Un luogo deputato alla tutela e alla salvaguardia delle biodiversità.  Per questo anche il frutteto, dove nel 2000  sono stati piantati gli alberi da frutto che appartengono alle tradizioni contadine dell’isola, assumono un doppio significato: quello scientifico ma anche quello affettivo e culturale. Il mandorlo, il susino, il pesco,  il pero, il ciliegio  sono i sapori di un tempo riscoperti e valorizzati  anche dai nuovi progetti di sostenibilità in agricoltura.

Un  tuffo nel passato che diventa presente osservando piante che raccontano storia e leggende elbane e che oggi vengono riscoperte ed utilizzate per il loro valore curativo. Poi ci sono le leggende che si tramandano da nonno a nipote che raccontano di un’apparizione miracolosa ad un pastore. Un miracolo  dell’Elba orientale  che ha fatto sorgere proprio in quel luogo, nel lontano 1624 l’Eremo di Santa Caterina. La vita solitaria e la meditazione hanno accompagnato questo  luogo sacro che per decenni è stato abitato solo da eremiti.

Nel tempo è diventato un luogo simbolo  per i marinai  che portavano alla Santa gli ex voto per essersi miracolosamente salvati da naufragi e tempeste. Non poteva mancare il richiamo pagano e moderno legato alla primavera e alla fertilità. Tutti gli anni i Riesi e molti altri Elbani salgono all’Eremo per la festa della Sportella, un dolce dalla forma inequivocabile.

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