Trekking
Età consigliata
6 giorni – 5 notti
Durata

E’  l’antica via più lunga e suggestiva dell’isola, un percorso per gli appassionati di montagna e per i cultori di  panorami mozzafiato. Un trekking che corre lungo quello che viene definito il fronte più ad occidente degli Appennini. Montagne di ferro e di granito che dominano il mare tutte da percorrere e scoprire in quattro  tappe .
Quella della Grande Traversata Elbana è un’esperienza unica che permette al viaggiatore di scoprire l’isola, la sua natura e la sua storia attraverso la lentezza del camminare. Un  sentiero che si snoda lungo la dorsale dell’Elba regalando paesaggi di montagna con vista mare.

Primo giorno di viaggio Montagne di ferro e di granito
Percorso: Cavo – Porto Azzurro
Durata: 8 ore
Lunghezza: km 17,6
Si parte dal Cavo, il piccolo borgo marinaro che guarda la costa toscana e si inizia a salire verso Monte Grosso circondati dal mare, dai colori e dai profumi della macchia mediterranea. Una piccola sosta per ammirare il panorama che domina i tre isolotti che si  nel canale di Piombino  – Palmaiola, Cerboli e l’isola dei Topi – e per scattare una foto  a  tutta la costa toscana, il lato a nord della costa Elba fino all’Enfola, con una buona visibilità si possono immortalare anche  i profili dell’isola di Capraia e della Corsica. Sulla prima vetta elbana della Gte  c’è anche il “semaforo”, una postazione militare utilizzata durante la seconda guerra mondiale. Si scende lungo la valle delle “Fiche” per risalire su Monte Strega, un’altra vetta che regala panorami sulle ex miniere di ferro. Ci si mantiene in quota per arrivare a Monte Capannello che domina le baie di Nisporto e Nisportino a nord e a sud il Paese di Rio nell’Elba.  La vetta più alta della prima tappa della grande traversata elbana è Cima del Monte (516 metri) raggiunta la quale si può ammirare tutta l’Elba orientale, il castello del Volterraio e tutta la baia di Portoferraio. Si continua il sentiero fino ad arrivare a Monte Castello dove si apre alla vista la valle di Monserrato, dove è incastonato fra le rocce il Santuario spagnolo che porta lo stesso nome.  L’arrivo nel  paese di Porto Azzurro, conosciuto per la Fortezza Spagnola,  il suo porto e per il carcere  chiude il primo giorno di viaggio.

Secondo giorno di viaggio: la dorsale centrale  tra mare e montagna
Percorso Porto Azzurro – Marina di Campo
Durata: 8 ore
Lunghezza: km 15,5

Si parte da Porto Azzurro e si inizia con un saliscendi che attraversa la Valle del Botro e  quella del Buraccio. In queste zone i terreni sono destinati all’agricoltura con la coltivazione di ulivi e vigneti. La prima vetta da conquistare è quella di Monte Orello che si apre ad uno stupendo panorama: a nord c’è la città medicea di Portoferraio e a sud  Golfo Stella. Si arriva fino a Colle Reciso e da lì, percorrendo una vecchia strada militare si arriva fino a Poggio del Mulino a Vento,  un luogo suggestivo, dove si può ammirare tutta la bellezza del golfo di Lacona.  Al termine di questa carrareccia ci troviamo sulla strada provinciale che unisce Marina di Campo a Lacona. La attraversiamo per immetterci sul sentiero che ci porterà a Monte Tambone, un luogo selvaggio e pieno di fascino dal quale si scoprono le spiagge più belle della zona centro sud dell’Elba. Si prosegue, sempre in quota, fino a Monte Fonza. E’ arrivato il momento di scendere sul mare, nel golfo di Fonza. Spiaggia di ciottoli,  poco frequentata  perché raggiungibile solo da una strada sterrata è il luogo ideale per fermarsi su uno scoglie e godersi un po’ di silenzio. Dal lato ovest della spiaggia riprende un sentiero stretto, immerso nella macchia mediterranea che si inerpica sulla costa regalando l’immagine dell’isola di Montecristo sulla linea dell’orizzonte. Si raggiunge così la piccola baia di Ischia, lo scoglio di Porto Caccamo e dopo poche centinaia di metri si scopre la spiaggia dorata di Marina di Campo.  E’ qui che si chiude il secondo giorno del nostro viaggio.

Terzo  giorno di viaggio – la montagna di granito
Percorso: Marina di campo – Poggio
Durata: 7 ore

E’ la tappa del nostro viaggio che ci porta a scalare la montagna più alta dell’Elba, il monte Capanne (1019 metri).  Si parte da Marina di Campo, un paese a forte vocazione turistica. Fin dal Medioevo con il Comune di Campo si indicavano i due paesi collinari di San Piero e Sant’Ilario. L’attuale centro urbano è nato nel corso dei secoli successivi, dopo le bonifiche perché tutta la zona pianeggiante era una zona umida. Il nucleo urbano storico si è sviluppato intorno alla Torre. Ed  è proprio dal vecchio sentiero che collegava Marina di Campo ai paesi collinari che si raggiunge San Piero conosciuto dai tempi più antichi per le cave di granito, alcune attive fino ai giorni nostri. Dopo aver attraversato il paese si arriva ad un’ampia zona pianeggiante  dopo una rapida salita. Da questo luogo, chiamato le Piane, si gode un’ampia vista sul versante sud dell’isola e su tutto il golfo di Marina di Campo. Da lì si prosegue circondati da macchia bassa fino ad arrivare all’antico Mulino di Moncione, una struttura ancora ben conservata, rimasta attiva fino ai primi del ‘900. Da lì si continua a camminare attraversando una zona segnata da un’antichissima attività estrattiva con la presenza di numerose colonne di granito di epoca romana e si arriva ai 548 metri di Pietra Murata, un luogo dove storia e natura si incontrano in perfetta simbiosi. L’enorme masso di granito è stato usato nell’antichità come torre di avvistamento, c’è un panorama mozzafiato e non è raro incontrare mufloni. Si prosegue in direzione ovest fino a raggiungere le Macinelle, due strutture semicircolari in pietra, strutture pastorali tipiche del versante sud occidentale dell’isola. Arrivati al colle della Grottaccia dove non è raro veder volare il corvo imperiale proseguiamo verso il punto di incontro di vari sentieri che salgono sulla vetta del Capanne, le Filicaie. Lasciandosi alle spalle la valle di Pomonte, il paese elbano che aveva più contatti con la Corsica, si inizia la salita per arrivare al Monte Capanne lungo un costone di granito. Ecco che dai 1019 metri della vetta che domina tutta l’isola si apre un panorama a 360 gradi. Un osservatorio eccezionale dal quale ammirare l’Elba e tutte le isole dell’arcipelago e non solo: a sud Pianosa, Montecristo, il Giglio e la costa sud della Toscana. Ad ovest la Corsica, Capraia e Gorgona. Solo allora si decide di scendere verso Poggio attraverso in sentiero che si snoda tutto in discesa tra la macchia bassa di cisti, corbezzoli ed erica e grossi massi granitici. Si arriva al piccolo paese incastonato fra le montagne elbane, da sempre meta turistica ed escursionistica. Napoleone, durante il suo esilio elbano, fu un assiduo frequentatore del borgo elbano e, dopo di lui, lo scelsero come luogo di vacanza, nel tempo,  personaggi del calibro di Winston Churchill, Greta Garbo e Giorgio De Chirico.

Quarto giorno di viaggio: tra santuari e antiche vie
Percorso: Poggio – Pomonte
Durata: 8 ore
Lunghezza: km 19,5
Un viaggio attraverso l’antica via di comunicazione elbana che univa i paesi di Poggio e Marciana con Pomonte. Un viaggio da nord a sud attraverso il sentiero che fino a pochi decenni fa era l’unica strada di accesso tra i borghi occidentali. Si parte dalla piazza di Poggio e si percorre un sentiero immerso nei castagni per raggiungere il romitorio di san Cerbone, un luogo di culto caro agli elbani edificato dai monaci benedettini intorno al 1400 per ricordare l’omonino santo, vescovo di Massa Marittima che fuggì all’Elba durante le incursioni Longobarde. Si racconta che si rifugiò sulle pendici del Capanne e che passasse le sue notti in una grotta scavata nel granito, oggi chiamata la grotta del Santo. Uscendo dal bosco di castagni ci si incammina lungo un sentiero largo ed agevole che attraversa tutta la valle di Pedalta. Si arriva, all’ombra di una pineta, ad incrociare un sentiero di granito. E’ la via crucis che porta alla Madonna del Monte, altro luogo di culto caro agli elbani. Quella strada stretta di granito fu frequentata spesso da Napoleone durante il suo esilio elbano. Lì andava per ammirare la sua Corsica e quello era il luogo che aveva scelto per incontrarsi con la sua amante, Maria Walewska.  Lasciato alle spalle il santuario si prosegue verso il masso dell’aquila, un punto panoramico dal quale si domina la costa occidentale dell’isola. In quel luogo si racconta che Napoleone avesse collocato un telegrafo ottico con il quale comunicava con la vicina Corsica. Si prosegue il cammino immersi nella macchia mediterranea fino ad arrivare a Serra Ventosa, una sorta di altipiano dove ci sono tracce di caprili e una vista mozzafiato.  Nei mesi di primavera la ginestra di salzmann regala agli occhi uno spettacolo di grande bellezza perché ricopre come un tappeto con i suoi fiori gialli interi massi di granito.
Si inizia a scendere per incontrare un ecosistema più umido, quello della valle del Bollero con la sua sorgente. Qui la vegetazione è più ricca, ci sono i castagni e i lecci e si risale lentamente per raggiungere la vetta del Troppolo che prende il nome da un enorme masso di granito che ricorda l’utensile di legno  usato anticamente  per la spremitura dell’uva. Si prosegue verso Pomonte. Quando si arriva a “La Terra” si attraversano i resti di un villaggio medievale. Un luogo da sempre scelto nell’antichità per segnalare il pericolo che poteva arrivare dal mare attraverso segnali di fumo. Si vedono ancora i vecchi terrazzamenti che caratterizzavano il villaggio. Si inizia a scendere attraversando la Valle di Pomonte con tutta la sua biodiversità di flora e fauna.  Tutti i resti dei vecchi terrazzamenti, in gran parte abbandonati raccontano le origini contadine di tutta la zona. Il viaggio è finito, siamo a Pomonte, ai piedi del Capanne.  Un po’ di riposo per rimettere in ordine immagini e ricordi ed è già tempo per un nuovo viaggio.

 

PERCORSO
 4 tappe
DURATA
6 giorni – 5 notti
QUOTA COMPRENDE
Guida ambientale Biglietti traghetti
transfert in motonave
Pernottamento hotel
pensione completa
 LA QUOTA NON COMPRENDE
bevande ai pasti
quanto non espressamente indicato

Additional information

|Difficoltà|Medio Alta, per esperti
Day 1

Arrivo

  • Imbarco a Piombino per Portoferraio
  • Trasferimento a Marina di Campo
  • Sistemazione /Cena in hotel

Day 2

Prima escursione Cavo -Portoazzurro

  • Colazione
  • trasferimento al Cavo
  • Escursione
  • Pranzo con cestino
  • Trasferimento Con Motonave da Portoazzurro a Marina di Campo
  • Cena in Hotel

Day 3

Portoazzurro - Marina di Campo

  • Colazione
  • trasferimento al Porto Azzurro
  • Escursione
  • Pranzo con cestino
  • Arrivo in hotel
  • Cena
Day4

Marina di Campo - Marciana

  • Colazione
  • Partenza da Marina di Campo
  • Escursione
  • Pranzo con cestino
  • Trasferimento hotel da Marciana
  • Cena
Day 5

Marciana - Pomonte

  • Colazione
  • trasferimento a Marciana
  • Escursione
  • Pranzo con Cestino
  • Trasferimento a Marina di Campo con motonave
  • Cena
Day 6

Partenza - Rientro

  • Colazione
  • trasferimento a Portoferraio
  • imbarco sul traghetto per Piombino